Le montagne della follia sono una catena montuosa immaginaria situata nella regione inesplorata dell'Antartide, descritta dall'autore di fantascienza H.P. Lovecraft nel racconto omonimo pubblicato nel 1936. Si tratta di una delle opere più celebri e influenti dell'autore, appartenente al genere del cosiddetto "orrore cosmico".
Nel racconto, le montagne della follia vengono esplorate da una spedizione scientifica, che scopre resti di una civiltà antica e aliena, risalenti a milioni di anni fa. Le montagne sono descritte come enormi, con picchi acuminati e profondi canyon, e sono abitate da creature mostruose e terribili.
L'ambiente delle montagne della follia è estremamente ostile e pericoloso, con temperature gelide, venti fortissimi e una geologia instabile. La scoperta dei resti alieni e delle creature mostruose porta i membri della spedizione a confrontarsi con la pazzia e il terrore, finendo per trovare una verità scioccante e inquietante sull'universo e sulla natura stessa della realtà.
Le montagne della follia sono diventate un'icona della letteratura lovecraftiana e dell'horror cosmico in generale, ispirando numerosi adattamenti e opere derivate in vari media, tra cui film, fumetti, giochi e romanzi. La loro atmosfera di mistero, terrore e incompreensibilità le rende una delle creazioni più memorabili e affascinanti dell'opera di Lovecraft.
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